2008/05/19

Il PNAC ha fatto crac

di Paolo Attivissimo con il contributo di mother. L'articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

I complottisti amano dipingere il PNAC, o Project for a New American Century, come una potentissima lobby neoconservatrice che avrebbe fomentato, o addirittura organizzato, gli attentati dell'11 settembre 2001. Suo è il famoso documento Rebuilding America's Defenses che, sempre secondo la lettura molto selettiva tanto cara ai cospirazionisti, conterrebbe una frase che previde o prenotò gli attentati, auspicando "una nuova Pearl Harbor", come discusso a suo tempo in questo articolo.

Poco importa che il documento parlasse di innovazione tecnologica troppo lenta nelle forze armate, che sarebbe andata avanti a rilento se non ci fosse stato un evento militare drammatico che rendesse evidente l'esigenza di ammodernamento, e che l'11/9 non fu un evento militare, risolvibile con una portaerei in più, ma un attentato terroristico, che si contrasta con forze non convenzionali. Ma i cospirazionisti, ormai è chiaro, non sono né grandi amanti della precisione né particolarmente fecondi d'intuizione o competenza militare.

Comunque sia, la presunta potentissima lobby che doveva essere la longa manus politica del Nuovo Ordine Mondiale a quanto pare non ha neppure i soldi per rinnovare un nome a dominio. Da qualche giorno, infatti, il sito del PNAC, Newamericancentury.org, risponde con questa schermata desolante:


I nostalgici possono rivedere com'era il sito del PNAC grazie ad Archive.org. Un commento sulla chiusura fallimentare del PNAC è stato pubblicato dal Washington Post. Naturalmente, i cospirazionisti di 911blogger dicono che la chiusura del sito non è un sintomo di fallimento, ma anzi è un'astutissima mossa per far scomparire da Internet le prove del misfatto e rifarsi una verginità altrove. Come se non ci fossero ormai da anni migliaia di mirror e copie personali del documento incriminato e dell'intero sito del PNAC.

Vale la pena di ricordare che fine hanno fatto alcuni degli illustri firmatari del PNAC, che nel suo momento di fulgore riuscì a collocare vari suoi membri in posti chiave dell'amministrazione statunitense e di altri centri di potere, come Paul Wolfowitz, presidente della Banca Mondiale, silurato per aver facilitato la promozione della propria compagna, o Donald Rumsfeld, "dimissionato" dal presidente George W. Bush nel novembre del 2006. Non sono uscite di scena granché compatibili con una lobby ultrapotente.

Esce così di scena uno dei principali nemici inventati dai cospirazionisti, che ora non possono più additarlo come pericolo incombente e come braccio politico di quella dittatura che da anni gli stessi cospirazionisti, Alex Jones e James Fetzer in testa, annunciano come imminente, con tanto di ghigliottine e campi di concentramento organizzati dalla FEMA. No, non sto scherzando: procuratevi l'intervista di Fetzer a Bill Deagle del 6 luglio 2006 su RBN Live.

E adesso con chi se la prenderanno?

Aggiornamento

Il sito è tornato online: secondo Wikipedia, dal 22 agosto, dopo quasi un mese e mezzo di fermo, ma l'articolo più recente risale a dicembre del 2006. Gary Schmitt, un membro del PNAC, ne ha dichiarato la chiusura alla BBC proprio a dicembre di quell'anno.

11 commenti:

Anonimo ha detto...

"E adesso con chi se la prenderanno?"

secondo te? chi è che si prodiga da anni, in italia, per "nascondere la verità"?

brain_use ha detto...

C'è da dire che il problema della scadenza dei domini è comune anche ai complottisti: sia Chiesa che Mazzucco hanno avuto problemi simili, di recente.

Interessante anche mettere in correlazione questa notizia con questo post di John

brain_use ha detto...

@anonimo:

Suppongo che tutto dipenda dal concetto di "verità" sottostante alla tua affermazione.

Se per "verità" intendi un corpus di credenze che vogliono l'esistenza di un complotto dietro ad ogni evento significativo, direi che la Storia e la Scienza si prodigano da anni per "nasconderla", o meglio, confutarla. Con ottimi risultati.

Se per "Verità" si intende invece quella accertata da Storia e Scienza, un due o tre nomi che da anni tentano di "nasconderla", o meglio, mistificarla li avrei da proporti... ;-)

Anonimo ha detto...

"E adesso con chi se la prenderanno?"
secondo te? chi è che si prodiga da anni, in italia, per "nascondere la verità"?
---------
Un po' tutti. A quanto pare ognuno ha il suo scheletro nell'armadio ed anela il controllo di un canale informativo spacciandolo per sublime produzione, rispetto agli altri.

C.P.

Stepan Mussorgsky ha detto...

oh bè...i cospirazionisti diranno che i due siluaramenti di Wolfovitz e Rumsfeld sono in realtà delle operazioni di cover up: adesso svolgono incarichi ultrasegreti e ultramalvagi nell'Area 51.

"davvero? E' sconvolgente, come l'hai scoperto!?"

"beh il buon senso me lo suggeriva da tempo, e poi mio cuggino me l'ha confermato"

" e chi è tuo cuggino?"

"eh non te lo posso dire se no lo fanno fuori"

Anonimo ha detto...

Wolfowitz e Rumsfeld hanno aperto un sito ombra visitabile solo da loro stessi con cui controllano il mondo, è logico.

MOnSTEr ha detto...

"... se non ci fosse stato un evento militare drammatico che rendesse evidente l'esigenza di ammodernamento, e che l'11/9 non fu un evento militare, risolvibile con una portaerei in più, ma un attentato terroristico, che si contrasta con forze non convenzionali."

Questo è un argomento che non convince. È vero che si trattò di attentato, ma è altrettanto vero che la risposta non fu un'operazione di "polizia internazionale" contro gli attentatori come una logica priva di altri fini avrebbe voluto, ma una vera e propria invasione militare di due paesi stranieri, guarda caso proprio tra quelli "presi di mira" dal PNAC prima degli attentati.

In altri termini, è vero che il problema non si sarebbe risolto con le portaerei, ma è altrettanto vero che proprio le portaerei sono state usate.

Questo non prova di per sé il coinvolgimento del governo americano negli attentati, ma nemmeno di per sé ne implica l'estraneità.

Sminuire il ruolo del PNAC nella politica di Bush non giova di certo alla causa della ricostruzione corretta dei fatti, a meno che non si dimostri che il sito fosse un falso, cosa che mi pare attualmente non sia in discussione (correggetemi se sbaglio). È come dire che la P2 non ha avuto effetti nella politica italiana...

Il fatto che il "think-tank" del PNAC si stia ora apparentemente sgretolando non vuol dire che, all'epoca dei fatti, non avesse una forte influenza nei media e nel governo stesso; piuttosto ridona un po' di speranza nella democrazia americana e nel genere umano.

Paolo Attivissimo ha detto...

la risposta non fu un'operazione di "polizia internazionale" contro gli attentatori come una logica priva di altri fini avrebbe voluto, ma una vera e propria invasione militare di due paesi stranieri

Vero. Invasione che però non richiese alcuna "trasformazione" tecnologica come quelle invocate dal PNAC e che sarebbero avvenute solo se ci fosse stata "una nuova Pearl Harbor". Quindi non si realizzarono le condizioni desiderate dal PNAC.


Sminuire il ruolo del PNAC nella politica di Bush non giova di certo alla causa della ricostruzione corretta dei fatti

No, infatti non è mia intenzione farlo. I componenti del PNAC, come del resto ho scritto, occuparono posizioni molto importanti nell'amministrazione USA. Ma da allora sono stati defenestrati. Solo che i complottisti insistono ancora ad additarli come nemico numero uno, anche adesso che si sono sciolti come neve al sole.


ridona un po' di speranza nella democrazia americana e nel genere umano.

Esatto: ed è questo, paradossalmente, che la mentalità cospirazionista rifiuta di accettare. Il complottista ha bisogno di un nemico onnipotente e deve avere la sensazione di essere l'unico baluardo contro quel nemico, mentre la gente normale, il gregge, "sheeple" come ci chiamano loro, attende impotente e ignaro il loro intervento salvifico.

I complottisti hanno passato anni a cianciare di aerei fantasma e torri demolite, senza cavare un ragno da un buco (largo "cinque metri ripeto cinque metri"), mentre la gente seria si dava da fare in concreto per contrastare le pressioni antidemocratiche.

Anonimo ha detto...

Rimango sempre dell'idea che il regime talebano quando espulse croce rossa ed ambasciatori di tutte le nazioni straniere avesse fatto opera intellettuale assai sublime.
Anche la distruzione dei budda, la repressione degli azara, l'emigrazione di massa, l'interruzione degli scavi, la ricerca degli ori per fonderli, il tentativo di distruggere le pellicole dei film afgani, l'ondata di distruzione delle opere d'arte di pittori che rappresentavano volti umani....
vabbeh...le solite storie che raccontano ogni giorno i complottisti quando parlano dei talebani.

stefano ha detto...

L'anonimo qui sopra potrebbe spiegare il senso del suo commento?

Anonimo ha detto...

Non c'è molto da spiegare.
E' evidente come la locuzione Kamikaze di Bush sia pregnante dell'humus politico che condiziona gli eventi e l'indole. Tutti inquadrati, squadrati, rigati e pure triangolati; sempre a chieder denaro per aiutare il presidente americano e mai a criticarlo.

Oggi si può vedere benissimo come i complottisti siano ben attenti a fornire la loro visione pessimistica dell'uomo, ovvero: animale pensante che non ha bisogno di motivi per compiere azioni scellerate.
Invece la moltitudine di ufficialisti è sempre attaccata a quell'improbo concetto che serva una casta, un'amicizia fra terrorista e bush, una questione monetaria.
Si può leggere nella loro natura intima un senso di oppressione che li spinge ad odiare in funzione della caratteristica che probabilmente nella loro vita personale costituisce maggiore segno di sofferenza (denaro, difficoltà di fare carriera, invidia nei confronti di chi può permettersi un maggiore lusso, ecc...).
Thomas Morton...emm Vivo... ci potrebbe ricamare su questo argomento e pubblicare il seguito del suo articolo.

PS: ovviamente son due messaggi che mi esprimo al contrario, invertendo ironicamente i soggetti.